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Pomigliano d’Arco e Termini Imerese vs Crisi delle vendite

19 giugno 2009

La FIAT di fronte al taglio della produzione di automobili cerca aiuti per i posti  di lavoro

La Reuters pubblica Giovedì 18 Giugno 2009 9:20am un Update 2 (vedi qui) con riferimenti a

Termini Imerese e Pomigliano d’Arco.

(Reporting by Stefano Bernabei, writing by Jo Winterbottom; editing by Mike Nesbit, John Stonestreet)

La FIAT (FIA.MI) chiede aiuto al governo e ai sindacati italiani per sostenere gli sforzi per conservare i posti di lavoro, mentre si avvia al taglio della produzione nel Paese, e incassa un impegno per giovedì da parte del governo per investire in due stabilimenti che potrebbero andare incontro ai tagli.

“Il mantenimento dei livelli occupazionali non è facile di fronte alla crisi dei mercati che stiamo attraversando”, ha detto l’AD FIAT Sergio Marchionne in un comunicato diffuso dopo il meeting a tre teste.

“Le fasi produttive … possono garantire ciò in parte…(ma) ci sono altri elementi ugualmente importanti”

Marchionne sta cercando di guidare la FIAT attraverso la crisi che sta colpendo i produttori di automobili di tutto il mondo a causa del crollo di domanda. Si è anche assunto il compito di restituire alla Chrysler il suo stato di saluto dopo aver acquistato il 20% delle azioni del produttore statunitense.

Nel comunicato viene precisato che la FIAT ha programmato di fermare la produzione di automobili nello stabilimento siciliano per il 2011, mentre ha anche pianificato cambiamenti di produzione, inclusa una nuova piattaforma, nello stabilimento vicino Napoli.

A sua volta, il governo ha affermato che ci saranno investimenti per dare nuova linfa alle aree industriali che circondano i due stabilimenti.

“Nelle aree di maggiore crisi…(ci potrebbero essere degli investimenti) con risorse fornite in parte dallo Stato e in parte da attori privati per sostenere il processo di ricostruzione”, ha detto il Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, dopo l’incontro.

La CGIL, uno dei sindacati maggiori in Italia, ha detto di essere pronta a cooperare con la FIAT anche se chiede maggiori garanzie per l’occupazione. La FIAT ha risposto che la temporanea cassa integrazione, pagata in parte dallo Stato, non potrà essere evitata e che gli incentivi permanenti per le sue automobili ecocompatibili sono indispensabili.

“E’ arrivato il momento in cui tutto le forze si devono unire: governo, sindacati e compagnia”, ha detto Marchionne nel comunicato.

Un analista, che non ha voluto essere citato, ha affermato che i produttori di automobili europei stanno sopportando anni bui con crolli nelle vendite che probabilmente toccheranno il 10% quest’anno e l’anno prossimo. Ha aggiunto che il governo potrebbe prendere delle misure per evitare un taglio occupazionale politicamente poco appetibile.

“La prospettiva di perdite di lavoro in questo settore è l’ultima cosa che il governo desideri”, ha detto l’analista.

L’Italia potrebbe perdere 1 milione di posti di lavoro nel 2010, ha detto la Confindustria giovedì, dopo che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha stabilito che il prodotto interno lordo precipiterà al 5,3 nel 2009 con previsioni di crescita marginale l’anno prossimo.

Gli analisti sostengono che nonostante la Chrysler, il produttore di auto ha ancora bisogno di trovare un altro partner per raggiungere quei livelli che gli consentiranno di superare il crollo mondiale della domanda, in un periodo in cui il credito ai potenziali acquirenti resta bloccato.

“Il vero problema è cosa farà la FIAT per risolvere la mancanza di mezzi”, ha affermato Credit Suisse. “Secondo la nostra opinione, i progetti della FIAT non sono realizzabili alla luce delle sue attuali condizioni”.

Marchionne ha affermato che la FIAT ha bisogno di crescere, ma fino a questo momento non è riuscito a concludere un affare che gli garantisca il minimo di 5.5 milioni di unità vendute all’anno che ha programmato come obiettivo per la sopravvivenza.

La FIAT e la Chrysler insieme raggiungono solo 4.2 milioni.

L’offerta che l’Amministratore Delegato ha fatto all’Opel, braccio europeo della General Motors, avrebbe fatto diventare la FIAT il secondo produttore mondiale dopo la Toyota, ma ha perso contro il produttore di componenti di auto canadese Magna.

I tagli allo stabilimento in Sicilia, come annunciato giovedì, facevano parte dei piani FIAT per l’Opel.

“Marchionne ha gettato il guanto e ammette di aver bisogno di aiuti, altrimenti ci saranno le vere chiusure”, ha detto un analista che ha chiesto di non essere nominato.

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